Perchè si diventa single
Estratto dal libro di Vittorio Mendicino: Perchè si Diventa Single
Titolo di futura edizione: Perchè alcuni sono fortunati in amore ed altri no.
Foto della copertina del libro
Presentazione del libro : Perchè si diventa single
Leggendo questo libro passo passo, si arriva alla comprensione del perché si diventa soli, del perché si verificano sempre maggiori separazioni e divorzi, del perché nascono sempre meno bambini. Si capisce come tutti questi fenomeni sociali e di salute hanno la stessa matrice di spiegazione e come i meccanismi di difesa collettivi inconsci, (negazionismo, intellettualizzazione, proiezione, spostamento) ostacolano la presa di coscienza sull’ambiente di cattività madre-figlio e famiglia. L’autore, seguendo la propria sensibilità personale e professionale, traccia un percorso di conoscenza che può conferire il passaporto per una vita piena.
I motivi del perchè si diventa single sono molteplici. Tutti concorrono a determinare l’ambiente di cattività.
Si diventa soli per incapacità di scegliere un partner giusto.
party con Cene e pranzi organizzati per uomini e donne libere
Il cavallaro di via Marco Decumio vicino allo psicologo.
Capitolo tratto da libro :Perchè si Diventa Single
Alcune note sui soli che vanno verso la cronicità.
( quadro sui single al microscopio)
I soli prediligono i numeri dispari, scelgono la caffettiera a una tazza, il letto a una piazza; preferiscono le persone singole, mostrano avversione per le coppie, per i fidanzati, per le famiglie, ma legano con gli amanti degli animali. Al mattino si fanno il caffè con la macchinetta moka per single caricata la sera prima – così si creano un virtuale partner, che amorevolmente prepara loro la caffettiera. Si guardano allo specchio tutti i giorni, a volte più volte al giorno per controllare il fatto che ancora esistono. Tendono ad auto-stimolarsi, a grattarsi frequentemente parti del corpo, ad accarezzarsi per sorvegliare l’esistenza in vita.
Quando parlano evitano la reciprocità dello sguardo, non guardano negli occhi nel tentativo di non far vedere agli altri la brutta condizione in cui vivono. Sviluppano frequentemente un carattere spinoso; queste persone vivono in un mondo “deforestato”, hanno i nervi a fior di pelle, sempre in agguato, sempre pronti a tagliare la strada. Questi soli prediligono l’“evitamento”, fuggono dalla competizione – ambienti dove ci sono più uomini a contendere la donna vengono bocciati; se devono attaccare evitano di farlo nel gruppo, si trovano meglio, riesce loro più facile se il rapporto è a due, e l’altro è mezzo utile solo per attaccare (non per amare), o rimandare l’attacco ad altra occasione (evitamento). I soli cronici poi sono soli in qualsiasi posto, non riescono mai a sfuggire al predominio della solitudine; l’albero di Natale non è stato ancora smontato e già nella loro testa si presenta il problema delle vacanze estive, del “con chi”, del dove passarle; si sentono in forte ritardo quando il mercoledì non hanno ancora programmato cosa fare la domenica. La persona sola lascia il posto al suo fianco sempre libero, “ riservato” al partner giusto che verrà, che s’attarda ma verrà; se vedendolo vuoto qualcuno – al cinema, in treno, al ricevimento – tenta di occuparlo, “si becca” un’invisibile e gentile spruzzata di scostante veleno pestifero.
Sono metodici, sembrano precisi come orologi svizzeri, sono diffidenti come l’allarme, e quando s’impegnano a costruire delle relazioni affettive, lo fanno solo parzialmente. La loro storia di vita li conduce ad essere a un tempo vittime e carnefici dei loro genitori, talvolta solo dei genitori “interni”, che agiscono dentro di loro, anche dopo la loro scomparsa. Tendono a circondarsi solo di soli, di abitudine, di ordine. Tengono il telefonino spento per ritorsione contro qualcuno o per prevenzione; scrivono affettuosi messaggi da inviare a persone immaginate come reali ma inesistenti – di fatto, quando devono effettuare la manovra di invio messaggio la sostituiscono con “salva messaggio”, ricavandone un artificiale e temporaneo appagamento. Al mattino si alzano sempre più tardi o prima degli altri, conducono uno stile di vita troppo salutista o troppo sregolato. Capiscono che poteva essere la ragazza/o giusta soltanto dopo che questa/o si è fidanzata/o con un altro/a. Chiedono come stai solo per dire come stanno loro; la loro condizione li ha fatti diventare più sensibili, son dovuti restare in allerta per troppo tempo, il che li ha resi anche più suscettibili – se si racconta loro un fatto non cercano di capire il fatto, ma il perché gli si racconta il fatto. Dormono con la TV accesa, instaurano i rapporti migliori con gli oggetti inanimati, anzi li fanno diventare animati – la tazza bella tondetta color carne del caffelatte caldo al mattino alle sette e un quarto sembra loro una persona calda, comprensiva e affidabile.
La domenica alcuni si alzano a mezzogiorno, altri si alzano molto presto perché devono controllare se si è fatto giorno; ci sono giorni in cui svegliarsi da single sembra il più bel dono del cielo e notti in cui addormentarsi da single pare la peggio delle sciagure. Il single è uno che è stato condannato a vivere; i single quando instaurano delle relazioni di coppia anziché spartirsi la felicità si spartiscono la solitudine. Il frutto del loro impegno nel trovare l’anima gemella e mettere su famiglia nel migliore dei casi si traduce in una collezione di storie lampo e improduttive. I single con i genitori, con i fratelli le e sorelle hanno rapporti simbiotici, parlano e pensano con un’unica voce , oppure hanno rapporti pessimi e spesso spezzati dall’odio e il rancore insanabile. E’ molto frequente che tutti i fratelli e sorelle di una stessa famiglia restino single, questi assumono un’ andatura e un ritmo molto simile. I single si fiutano ma solo per potersi respingere meglio, i soli vivono di espedienti amorosi.
Il single è un estraneo in mezzo alla gente. Il single è un eterno adolescente , non riesce a scegliere, e quando lo fa, non riesce a impegnarsi nelle scelte intraprese per portarle avanti. I genitori dei soli sono una generazione che hanno infantilizzato figli. I singles sono unici, i “soli” sono mezzi. Le persone sole sono in attesa .
Nel gruppo dei soli le amicizie sono navi che passano nella notte buia —nate per dare sostegno alla paura ..
Le persone sole non amano la Domenica, gli altri si riposano e si divertono , loro non sanno cosa farne della Domenica da soli.
I “soli” talvolta s’improvvisano amici: amici morbosi e imploranti.
(per esigenze seo i single talvolta vengono chiamati soli)